Spesso abbiamo letto di alcuni dispositivi dell’orologeria antica di cui magari conosciamo sia il nome che la funzione ma non li abbiamo mai visti. Per lo più non abbiamo occasione di vederli neppure nei musei perché, anche se specializzati, di rado curano l’esposizione per mostrare gli aspetti più tecnici, che poi sono quelli che più interessano agli appassionati, ma si limitano a mostrare l’orologio evidenziando, magari solo con un cartellino, il suo aspetto estetico/artistico o la sua epoca.
A volte neppure le pubblicazioni edite dagli stessi musei e che dovrebbero approfondire le collezioni esposte nelle sale, superano “l’effetto vetrina” e si limitano a delle belle foto a colori ed ad un breve dettaglio storico/tecnico.
Poi può capitare, in modo del tutto casuale, di osservare con attenzione la foto di un catalogo o di leggere un articolo che ne parla e così riesci a colmare una lacuna su qualcosa che conoscevi solo in modo indiretto.
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